L'EVOLUZIONE DELLA BATTERIA NEL JAZZ
Dal groove delle origini al drumming creativo contemporaneo.
con Tony Arco
Corso con sottotitoli disponibili in
🇮🇹 🇺🇸



Dal primo colpo alla libertà espressiva: un corso per comprendere e mettere in pratica come la batteria e il jazz si siano evoluti nei decenni.
La cura di ogni dettaglio ci permette di offrire un'esperienza didattica quasi dal vivo con l'insegnante, direttamente a casa vostra.
Un vero maestro che ti offre un percorso didattico unico, arricchito da ciò che lui stesso ha sviluppato in anni di esperienza.
Una volta acquistato il corso sarà tuo per sempre e saremo sempre pronti a offrirti assistenza per permetterti di usufruirne liberamente ogni volta che vuoi.


DETTAGLI DEL CORSO
"L’evoluzione della Batteria nel Jazz" è molto più di un semplice corso tecnico: è un viaggio ragionato e appassionato attraverso la storia, l’estetica e la meccanica profonda del drumming jazzistico.
Con la guida esperta di Tony Arco, musicista tra i più autorevoli della scena italiana e internazionale, si attraversano i momenti chiave che hanno segnato la trasformazione del linguaggio batteristico nel jazz, dalle sue radici fino alle forme più libere e contemporanee.
Il percorso parte da un'analisi dei fondamenti ritmici nati nelle marching band e nel New Orleans drumming, e si sviluppa toccando le tappe cruciali dell’evoluzione stilistica: il ruolo del pedale nella nascita del set moderno, l’importanza dello swing feel, l’indipendenza degli arti e il concetto di time come flusso melodico.
Ogni lezione alterna riferimenti storici, esercizi pratici e riflessioni personali, con continui richiami al playing di maestri come Elvin Jones, Roy Haynes, Jack DeJohnette, Tony Williams e altri.
Il corso è ricco di spunti tratti dall’esperienza diretta dell’autore, con contributi della didattica di figure come Alan Dawson, Gary Chaffee e Bob Moses, trasformati in strumenti concreti per sviluppare un fraseggio coerente, dinamico e personale.
Si affrontano anche temi complessi come il non independent drumming, la danza degli arti inferiori, la gestione delle velocità estreme e il free playing.
Il tutto con uno sguardo sempre rivolto non solo al "come", ma soprattutto al perché suonare in un certo modo, valorizzando l’aspetto più umano e comunicativo del jazz.
INIZIA ORAIntroduzione personale e storica di Tony Arco, con un omaggio ai grandi maestri che ne hanno formato il linguaggio. Si gettano le basi del corso esplorando le origini del time jazzistico, partendo dalla marcia sincopata come fondamento stilistico.
Analisi dell'influenza delle marce militari nella nascita del jazz, con particolare attenzione ai rudimenti, all'adozione degli strumenti bandistici da parte degli afroamericani e alla trasformazione del linguaggio ritmico verso il sincopato.
Transizione dalla pronuncia militare al groove jazzistico, focalizzandosi sulla circolarità dei movimenti, la danza del rullo e l’emergere di nuovi colori sonori, anche grazie all’uso di strumenti etnici e ‘contraptions’.
Con l’invenzione del pedale, la batteria diventa strumento polifunzionale: nasce il ‘one man show’, anticipando le complessità del bebop e ponendo le basi per una nuova indipendenza degli arti nel drumming jazzistico.
Approfondimento sullo ‘straight time’ e introduzione del concetto di ‘pendulum swing’. Viene evidenziato il ruolo della pulsazione costante e della bacchetta elastica come fondamenti del groove, influenzati dall’interazione tra musica africana ed europea.
Studio tecnico sul movimento oscillatorio della bacchetta per generare swing. Si analizza la fusione tra razionalità e istinto, con esercizi pratici sul pad e sul piatto, evidenziando l’importanza del feathering e del backbeat del charleston.
Osservazione dei diversi approcci stilistici dei grandi batteristi bop e post-bop attraverso la ‘danza della bacchetta’. Viene indagato il legame tra gestualità, grip e pronuncia ritmica, con esempi su Kenny Clarke, Elvin Jones, Roy Haynes e Tony Williams.
Il fraseggio tra rullante, cassa e charleston viene sviluppato come un linguaggio melodico coerente. Attraverso il metodo ‘short and long’ di Alan Dawson e variazioni didattiche, si costruisce un interplay efficace tra le componenti ritmiche della batteria.
Panoramica sull’utilizzo delle spazzole nel jazz: approcci verticali, circolari e orizzontali vengono analizzati in relazione alla pronuncia e al contesto esecutivo, con esercizi per sviluppare omogeneità del suono e percezione della pulsazione.
Si introduce il concetto dei ‘Drops’ appreso da Freddy Gruber, per migliorare la leggerezza del tocco e l’allineamento alla pulsazione. Segue un’esplorazione del ‘Double Riding’ come strumento per rendere il fraseggio più coeso e consapevole.
Si esplora la concezione della batteria come strumento unico e melodico, ispirata da Elvin Jones e Jack DeJohnette. Attraverso pattern sviluppati da Gary Chaffee, si lavora sull’interazione fra sticking e articolazione del time su tutto il set.
Si introduce il concetto di non independent drumming, un metodo appreso da Bob Moses che libera il fraseggio dalla rigidità dell’indipendenza classica. Le mani e i piedi collaborano in modo melodico, con la mano destra come guida narrativa.
Si affronta il tema del groove come valore centrale nel jazz drumming. Viene analizzata la radice afroamericana del concetto, con un focus sulla clave e sulla danza come elementi fondanti. Si presenta una routine inedita ispirata al second line drumming.
Approfondimento sulla danza degli arti inferiori, con esercizi mirati a sviluppare elasticità e leggerezza nel movimento della cassa. Viene proposto un lavoro di coordinazione tra pendolo della mano e oscillazione del piede, per ottenere un groove più fluido.
Vengono analizzati gli estremi del tempo: il lento e il molto veloce. Si propongono approcci specifici per ognuno, come il movimento “apertura della maniglia” per il lento e l’uso della ridondanza per i tempi estremi, puntando sempre al rilassamento e al controllo.
Introduzione al organic drumming e al free playing con base metrica. Si lavora sull’elasticità temporale e sul fraseggio libero ma ancorato al tempo, con esercizi pratici per sviluppare fluidità ritmica e ascolto interno, ispirandosi a Elvin Jones e Bob Moses.
Conclusione del corso con una riflessione sull'improvvisazione libera come espressione emotiva. Si evidenzia l’importanza della comunicazione profonda nel free playing e si propone un solo finale come sintesi di tutti i concetti affrontati.
ESTRATTI DEL CORSO
I CORSI SU MUSICEZER
95%
Grado di soddisfazione degli utenti
87%
Grado di completamento dei corsi
PUNTI DI FORZA
Un percorso didattico video in 4K e audio HD, il booklet completo di tutte le trascrizioni delle parti musicali analizzate e suonate da Tony Arco, un punto di riferimento del drumming in Italia e all'estero.

QUALITÀ AUDIO/VIDEO
La cura di ogni dettaglio ci permette di offrire un'esperienza didattica quasi dal vivo con l'insegnante, direttamente a casa vostra.

UN MAESTRO AL TOP
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Per il massimo dell'apprendimento, il nostro team ha trascritto accuratamente tutto il materiale didattico proposto dal maestro.

TONY ARCO
Nato a Milano nel 1965, Tony Arco è un batterista di rilievo internazionale.
Dopo gli studi con Enrico Lucchini e Tullio De Piscopo, si perfeziona negli Stati Uniti con maestri come Gary Chaffee, Dave Weckl, Mike Mangini e Kenny Washington, e studia percussioni sinfoniche con David Searcy.
Ha collaborato con giganti del jazz tra cui Dave Liebman, Enrico Rava, Franco D’Andrea, Billy Cobham, Marcus Stockhausen e Bob Mintzer, ma anche con icone del pop italiano come Lucio Dalla, Ornella Vanoni, Fiorello e Antonella Ruggiero.
Vanta oltre 100 incisioni discografiche e progetti personali come il Tony Arco Quintet, Cues Trio e Time Percussion, collaborando anche con etichette estere come Verve.
Ha lavorato con numerose big band e orchestre sinfoniche.
È autorizzato ufficialmente da Gary Chaffee a insegnare i suoi metodi didattici.
MA QUANTO MI COSTA?
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